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giovedì, 28 marzo 2024 ore 20:58
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Notte di fuoco a Cefalù,
le fiamme sfiorano le case

È bastata un’ondata di scirocco per alimentare vari incendi a Cefalù: una sorta di anticipo di una stagione di fuoco. E, come sempre, c’è in questi casi la mano dell’uomo. Le fiamme hanno impegnato i vigili del fuoco per tutta la notte in almeno quattro punti diversi: Campella, Roccazzo, Monte e Settefrati le zone più colpite.
I roghi, alimentati dal vento, hanno sfiorato anche le abitazioni. Interventi di particolare difficoltà sono stati compiuti in via della Madonnina e in via della Cisterna, dove il fronte d'incendio ha minacciato aree abitate.
Altri fronti di fuoco sono stati alimentati in varie zone della provincia tanto che è stato chiesto l’intervento di un canadair. A Cefalù la situazione più drammatica tanto che il sindaco Rosario Lapunzina ha rivolto ai cittadini attraverso Facebook a segnalare eventuali pericoli o danni al numero verde 800209129 o al numero whattsap 3356315676.
Gli incendi sono stati domati dopo alcune ore grazie al lavoro delle squadre di volontari, dei vigili del fuoco, dei forestali e degli uomini della protezione civile. La pioggia ha fatto il resto.
"Il gesto vigliacco di uno o di pochi - dice Lapunzina - determina il sacrificio dei tanti, che questa notte si sono adoperati nel tentativo di limitare i danni, portando prioritariamente in salvo le persone, gli animali, le cose. E lodiamo Dio che anche questa volta non ci siano state vittime".
Lapunzina non manca di commentare, "senza alimentare polemiche" alcuni "commenti autorevoli" (tra cui quello di Nello Musumeci, ndr) di chi "richiama i sindaci alle loro responsabilità e li invita ad ottenere dai privati la pulizia dei terreni incolti, sostituendosi a loro in caso non ottemperino".
"Mi sia consentito dire - dichiara Lapunzina - che se un’isola, da Erice a Bagheria, a Cefalù e altre località, inizia a bruciare nel mese di maggio, il problema richiede una risposta a partire dai livelli centrali. Forse sarebbe il caso di dare ai comuni le risorse e permettere loro di sostituirsi ai privati che non ottemperano. Forse occorrerebbe riformare il sistema della manutenzione boschiva, mettendo a disposizione degli enti locali giornate lavoro per la pulizia delle aree pubbliche. Forse occorrerebbe capire che, con le mutazioni climatiche in atto, la stagione degli incendi e della loro prevenzione non ha date fisse di calendario. Forse - conclude - bisognerebbe anche chiedersi chi oggi pulisce le scarpate delle tante strade provinciali che attraversano il nostro territorio”. Quindi un richiamo per tutti: "Ognuno faccia la propria parte".



06.05.2022

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