SUA L’INDAGINE SUGLI AMBIENTI RISANATI
Il lavoro di un tecnico di Cefalù
sulla camera di Leopardi
La camera da letto di Giacomo Leopardi – qui dove il poeta dice “abitai fanciullo” – sarà dal primo luglio aperta al pubblico dopo 183 anni. Un evento straordinario al quale ha contribuito anche un tecnico cefaludese. Andrea Fava ha eseguito il rilevamento termografico all’infrarosso dell’ambiente nel cuore del palazzo Leopardi nel centro storico di Recanati. L’indagine ha consentito l’installazione di una specifica tecnologia contro l’umidità permettendo il risanamento dei muri della stanza e dei locali attigui al fine di preservarli a lungo. Lo dice il sindaco di Cefalù, Rosario Lapunzina, che si è compiaciuto con Fava per il suo intervento.
“A nome della città di Cefalù – scrive nel suo profilo Facebook – desidero pertanto congratularmi pubblicamente con il nostro concittadino, al quale va il plauso per l’eccellente lavoro svolto, anche grazie al quale, a partire dal 1 luglio prossimo, saranno aperti al pubblico gli appartamenti nei quali Giacomo Leopardi abitò assieme ai suoi fratelli”.
Il nuovo itinerario di visita, denominato “Ove Abitai Fanciullo”, consentirà l’accesso ai saloni di rappresentanza del palazzo e agli ambienti privati tra cui, appunto, la camera da letto dalla finestra della quale il grande poeta amava osservare l’amata luna e le “vaghe stelle dell’Orsa”, immortalate in celeberrimi versi divenuti patrimonio universale.
Andrea Fava ha ringraziato il sindaco e ha ricordato Cefalù dalla quale è andato via una ventina di anni fa. Considera la sua indagine un “regalo professionale alla mia città”.
L’intervento a casa Leopardi non è l’unico importante successo professionale. Fava ricorda infatti di avere curato tra l’altro anche la diagnosi presso la tomba del tenore Beniamino Gigli, sempre a Recanati.
Dopo i complimenti del sindaco, Fava ha deciso di regalare a Cefalù una “accurata diagnosi con rilevamento termografico all'infrarosso, da eseguirsi presso le aule della scuola elementare o dove il sindaco riterrà opportuno”.
“Questa diagnosi, in ambito scolastico, è molto importante – spiega – perché permette di prevenire, ad esempio, eventuali distacchi e caduta di intonaci e calcinacci, che, come purtroppo abbiamo letto, hanno spesso causato incidenti, anche mortali agli alunni. Sono pertanto a disposizione. E sarà un onore e un piacere passare il mio agosto tra quei banchi dove, oltre 50 anni addietro, ho studiato con il maestro Santo Garofalo. Ed anche il sindaco sono certo che tornerà volentieri in quelle aule dove il compianto direttore Lapunzina passò tanti anni. Grazie ancora, e viva Cefalù forever…”.
28.06.2020